politica
Camion e bulldozer in azione a Riol
07/09/2024
Il rione di Riol, a Fortezza, sulla destra orografica della valle, “al di là della ferrovia” - tanto per usare espressione comune – è interessato in questi giorni da pesanti lavori che ne cambieranno l’aspetto, per ciò che si tratta il fondovalle, e la funzionalità in riferimento ai masi in alta montagna, ai piedi della Zirmeit.
Dopo l’allargamento della strada che porta al cantiere e alla bocca di uscita sud del tunnel di base, il proprietario del meleto sul Lahner-Wiese, di più recente impianto (e comunque si parla già di un decennio trascorso), ha deciso di spianare ciò che restava di un’antichissima frana. Il tutto per facilitare gli accessi al meleto stesso e per rendere comunque produttiva a prato, la porzione di terreno incolta e abbandonata. Subito si sono levati dei mugugni in paese per la ventilata possibilità della sparizione dell’ultimo, grande masso che costituisce invero una porzione di storia per i ragazzi degli anni ‘70/80, che lo avevano utilizzato come palestra di roccia, attrezzandolo con un paio di chiodature fisse, per fare del “bouldering” ante-litteram. Insomma, un masso che è più di una pietra, divenuto un pezzo di storia del paese. Storia ormai appartenente a un manipolo di sopravvissuti agli esodi e ai decessi. Comunque, il sindaco ha voluto dimostrarsi sensibile e ha ottenuto, anche se solo a livello di promessa verbale, che l’ultima pietra, enorme, simile a una piccola montagna, venga risparmiata. Contrariamente a quanto era successo alla gemella, distrutta dai lavori del Bbt, e sulla quale, (e questa si che è storia), poggiava una statua che raffigurava Mussolini e che ricordava agli ospiti della colonia elioterapica per bambini di pianura lì realizzata, la presenza quotidiana del Duce.
Altri lavori sono invece quelli che interesseranno i masi d’alta quota di Riol, quelli abitati ben prima che il paese sorgesse: il Comune ha deciso di dar corso all’ampliamento della strada che porta sino al maso Stampfer, quello salito agli onori della cronaca alcuni anni or sono, per aver visto il subentrare nella sua conduzione, un giovane italiano, Massimo Santoro, convinto della vita agreste di montagna. Questi che ha ottenuto alcune migliorie al maso che il proprietario (l’Abbazia di Novacella) ha finalmente deciso di apportare, compresa la realizzazione di un fienile a cui la strada, ampliata, consentirà l’accesso. I costi della strada sono a carico del Comune, quelli al maso sono al 50 per cento tra proprietario e Provincia.
dm