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Assemblea generale del'Unione Pesca Alto Adige: al centro gestione del cormorano, trota fario e digitalizzazione
19/04/2025
In occasione dell’assemblea generale annuale dell’Unione Pesca Alto Adige, circa 110 partecipanti si sono riuniti presso il NOI Techpark di Bolzano. Tra loro erano presenti numerosi soci dell’associazione nonché rappresentanti della politica e dell’amministrazione. Tre i temi centrali affrontati durante l’evento: la gestione del cormorano, il futuro del ripopolamento con trote fario e il passaggio previsto a livello provinciale alle licenze digitali per le acque di pesca.
Nel suo intervento, il presidente, Markus Heiss, ha illustrato l’evoluzione attuale della gestione del cormorano e le ultime conoscenze disponibili sulla presenza di questo uccello ittiofago. Nonostante i primi risultati positivi della gestione invernale, praticata da quattro anni – con una popolazione media invernale scesa per la prima volta sotto le 50 unità, attestandosi a 46 – l’associazione ritiene ancora necessario intervenire in modo deciso.
"I dati dell’Ufficio per la gestione della fauna selvatica parlano chiaro: se vogliamo rafforzare in modo sostenibile le popolazioni ittiche nei corsi d’acqua principali dell’Alto Adige, l’attuale regolamento non è affatto sufficiente", ha sottolineato Heiss. Particolarmente critica è la crescente presenza estiva dei cormorani, legata all’aumento delle coppie nidificanti nelle regioni limitrofe del Nord Italia e alla migrazione di giovani esemplari. "L’obiettivo – ridurre il numero di cormorani a un livello ecologicamente sostenibile – deve essere raggiunto il prima possibile", ha ribadito il presidente.
Heiss ha inoltre elogiato l’impegno dei pescatori altoatesini: "Lo dobbiamo ai nostri pescatori – senza il loro instancabile lavoro a favore delle acque e della fauna ittica autoctona, la situazione sarebbe oggi ancora più drammatica".
Il futuro del ripopolamento con la trota fario: conciliare tutela e utilizzo
Un altro punto centrale è stato il ripopolamento con trote fario, specie guida nei torrenti montani dell’Alto Adige. L'associazione si impegna affinché questa specie, ben radicata in molti corsi d’acqua, possa continuare a essere gestita, soprattutto dove non è presente la trota marmorata.
"Una pesca sostenibile è possibile solo se ci impegniamo attivamente per la conservazione delle popolazioni ittiche, coniugando tutela della biodiversità e utilizzo", ha dichiarato Heiss.
L’associazione chiede quindi che la trota fario venga equiparata alle specie autoctone in alcuni corsi d’acqua e che, sul modello del Trentino e di altre regioni italiane, si possa autorizzare nuovamente un ripopolamento moderato, dove necessario.
Laghi d’alta quota: ripopolamento per la sopravvivenza delle associazioni locali
Anche i laghi d’alta montagna sono stati oggetto di discussione. Per molte piccole associazioni di pesca rappresentano infatti le uniche acque accessibili. Un divieto totale di ripopolamento metterebbe a rischio non solo la sopravvivenza di queste associazioni, ma renderebbe anche impossibile la gestione e il controllo di queste acque spesso remote.
L'Unione Pesca A.A. sottolinea che un ripopolamento misurato con pesci pronti alla cattura non comporta rischi ecologici, a patto che i laghi ospitino già popolazioni stabili di pesci selvatici, come salmerini o scazzoni. L’obiettivo è mantenere l’attrattiva di questi ambienti e allo stesso tempo promuovere la valorizzazione dei pesci selvatici di piccola taglia.
Digitalizzazione: arriva l’app “Südtirol Fishing” dal 2026
Tra i temi di maggiore prospettiva è stata presentata la nuova app “Südtirol Fishing”, illustrata dal direttore del FVS Alex Festi. Dal 2026, quest’app sostituirà in gran parte il formato cartaceo delle licenze giornaliere e annuali.
"La digitalizzazione non solo semplifica l’emissione delle licenze e la gestione dei singoli bacini, ma permette anche un coordinamento centrale dei controlli, una segnalazione uniforme delle infrazioni e una raccolta standardizzata di dati su eventi come morie di pesci o scarichi", ha spiegato Festi.
Il FVS accompagnerà i gestori nel processo di transizione con consulenze e corsi di formazione, ma Festi ha anche fatto appello alla solidarietà tra i membri delle associazioni: "I pescatori più giovani dovrebbero aiutare i colleghi meno esperti in ambito digitale".
Per chi avrà ancora bisogno delle licenze cartacee, sarà comunque possibile ottenere le tradizionali licenze in forma limitata.
Notizie positive: soluzione per il problema dei sedimenti
Il presidente Heiss ha chiuso l’assemblea con una buona notizia, sottolineando come Alperia – anche grazie all’impegno costante del UPAA – sia riuscita, dopo lo svuotamento del bacino di Mühlbach nel 2019, a trovare nel corso di cinque anni di studi e sperimentazioni una soluzione al problema della gestione dei sedimenti, attraverso il cosiddetto “venting”. Le classiche operazioni di lavaggio dei bacini dovrebbero quindi presto appartenere al passato.
Heiss ha infine ringraziato tutti i partecipanti per il loro impegno e ha ribadito l’importanza del dialogo costruttivo per trovare soluzioni sostenibili.
Foto © Unione Pesca Alto Adige