Società
Proprietà e utilizzo delle bacche di rosa canina
07/10/2025
La maggior parte delle rose selvatiche (tra cui anche la Rosa canina) produce in autunno frutti commestibili di colore rosso vivo, i cinorrodi. Dal punto di vista botanico il cinorrodo è un ricettacolo fruttifero: i frutti veri e propri (acheni) si trovano all’interno, mentre la bacca rossa che li contiene è un falso frutto.
“I cinorrodi si distinguono per il loro eccezionale contenuto di vitamina C”, spiega Silke Raffeiner, nutrizionista presso il Centro Tutela Consumatori Utenti. “Con circa 1.250 mg per 100 g, il loro apporto è di ben 25 volte superiore a quello dei limoni (circa 50 mg per 100 g)!”. I cinorrodi contengono inoltre vitamine del gruppo A e B, minerali e sostanze vegetali secondarie come carotinoidi, flavonoidi e tannini.
La rosa canina cresce nelle siepi e ai margini dei boschi, le sue bacche si possono raccogliere a partire da settembre – preferibilmente utilizzando dei guanti per proteggersi dalle spine. All’inizio dell’autunno il contenuto di vitamine dei cinorrodi è al suo massimo, mentre dopo la prima gelata le bacche diventano più morbide e dolci, ma l’apporto vitaminico diminuisce.
La lavorazione dei cinorrodi è un po’ più complessa della raccolta. Questo, poiché gli acheni all’interno delle bacche sono ricoperti da una folta peluria che irrita la pelle e le mucose provocando un intenso prurito. Per pulire gli acheni occorre pertanto rimuoverli tagliando le bacche a metà con un coltello appuntito (e consigliabile indossare dei guanti).
I gusci delle bacche tagliati e ripuliti si possono mangiare crudi. Per farne provvista li si essicca all’aria aperta, oppure utilizzando un essiccatore alimentare o in forno a una temperatura massima di 50°C. Macinando le bacche essiccate con un mixer si ottiene la cosiddetta polvere di rosa canina. Aggiungendo ogni giorno uno-due cucchiaini di polvere di rosa canina a muesli, yogurt, succhi di frutta, frullati, bevande calde o zuppe, li si può arricchire di preziose sostanze nutritive e in modo del tutto naturale. Per garantire un buon mantenimento della vitamina C, la polvere di rosa canina va conservata in vasetti a chiusura ermetica lontano da fonti di luce o di calore.
Dalla rosa canina si può ottenere anche una deliziosa marmellata: si cuociono le bacche intere per circa 45 minuti in acqua o succo di mela, dopodiché le si frulla e si passa la purea in un colino a maglia fine. Per ultimo si aggiunge un po’ di succo di limone e la quantità necessaria di zucchero e gelificante (o zucchero gelificante), quindi si fa sobbollire il composto per il tempo indicato e infine si versa la marmellata bollente in vasetti sterilizzati.1
Chi d’inverno ama bere infusi di rosa canina, può mettere a essiccare le bacche intere, senza estrarne gli acheni. Per la preparazione della tisana si consiglia, tuttavia, di utilizzare un filtro o un colino a maglia molto fine che trattenga i peli di cui sono ricoperti gli acheni.