mobilità
A Mezzaselva un nuovo ponte dalle forme antiche
23/10/2021
Cambierà in maniera definitiva la viabilità a Mezzaselva. La frazione del Comune di Fortezza presenta infatti una certa criticità nei confronti delle ipotetiche piene dell’Isarco e dunque, vista la mappa dei rischi, l’Amministrazione ha preso atto della situazione decidendo per un intervento radicale: il ponte sull’Isarco che immette sulla piazza della chiesa dedicata a San Martino, smetterà di essere agibile ad automobili e bus e si limiterà a consentire l’attraversamento a pedoni e biciclette.
Per entrare in piazza dunque, e dunque per accedere all’unica macelleria presente nel comune così come sarà per i turisti ospiti dell’unico albergo, l’albergo “Al Ponte”, bisognerà percorrere qualche centinaio di metri in più verso nord, per imboccare il nuovo ponte sul fiume, realizzato per l’accesso alla zona artigianale per poi costeggiare la zona sportiva verso sud, lungo la direttrice autostradale, piegare verso la chiesa e raggiungere la piazza. In fondo non proprio una “via crucis”!
Il progetto è stato presentato durante la più recente riunione del consiglio comunale dall’ingegnere Gianluca Vignali, progettista che ne ha spiegato motivazioni e costi.
Il tecnico ha chiarito innanzitutto come il piano-rischi provinciale, dando fondo alle statistiche, preveda delle piene dell’Isarco rispettivamente ogni 30 anni (con rischio di acqua alta relativamente basso, ogni 100, con rischio medio-alto e ogni 300 con rischio di vera inondazione. Ciò fa sì che, ove non venissero prese adeguate misure, le zone edificabili e/o già edificate, si ridurrebbero notevolmente di superficie. E se una eventuale grossa piena dell’Isarco può essere contenuta alzando i muri di contenimento dell’alveo a nord dell’abitato (una delle direttrici di scarico della piena è stata individuata tra la ferrovia e l’autostrada), il ponte per la sua struttura in calcestruzzo e per il suo spessore, potrebbe divenire un “tappo” pericoloso portando, come sempre accade, rami e alberi divelti; un tappo tale da far rischiare una vera inondazione. La soluzione? Realizzare un ponte di spessore più sottile (25 centimetri rispetto al metro e 30 attuali) tanto da guadagnare più di un metro in altezza e dunque garantire un più naturale fluire dell’acqua. Va da sé che un ponte più sottile realizzato in ferro e legno ha una portanza molto minore e per questo la limitazione futura ai mezzi a motore (eccettuate le ambulanze e i mezzi dei Vigili del fuoco). Poco male se la misura non prevedesse anche un sollevamento del piano stradale di 75 centimetri, il che fa affossare la terrazza all’aperto dello storico albergo di una quota ancora maggiore visto che la rampa per disabili, prevista sul lato nord, dev’essere contenuta nella sua inclinazione ad un massimo di 8 gradi per essere percorribile e dunque necessariamente allungata verso la piazza. Insomma i due dirimpettai del ponte, l’albergo e una casa di abitazione privata, forse, avranno di che lamentarsi. Ma meglio così di un’esperienza “veneziana”. Un paio di annotazioni: il Comune spenderà per il ponte circa 230 mila euro oltre agli oneri progettuali; il ponte sarà probabilmente coperto da un tetto in scandole di legno, e ricalcherà la tipologia dei ponti antichi sui fiumi del Tirolo, come lo era, per chi voglia ricordare, quello a Prà di Sopra; Il sindaco, nel suo commento al progetto, ha raccomandato l’ingegner Vignoli di contenere quanto più possibile il disagio che l’albergo e i residenti in zona dovessero soffrire. Va detto in calce, che la nuova viabilità avrà quantomeno bisogno di una riflessione un po’ piú approfondita: la strada di penetrazione in paese infatti non pare avere le caratteristiche per ospitare due mezzi pesanti che dovessero incrociarsi.