Salute
Giornata sulla depressione
01/10/2025
Vent’anni di sensibilizzazione sulla depressione hanno inciso sull’Alto Adige.
L’indagine PASSI sulla salute degli italiani attesta all'Alto Adige delle condizioni assai favorevoli: Solo il 3,6 % degli intervistati altoatesini sembrava depresso, un tasso molto basso basso, rispetto per esempio all’12,4 % in Molise. E il 75 % degli ammalati ha cercato aiuto, un tasso molto alto rispetto al 43 % in Molise. Queste cifre impressionanti si riferiscono agli anni 2022 e 2023, cioè ai postumi della crisi Covid. Pare che l’Alto Adige li abbia superati meglio di molte altre regioni, presumibilmente anche perché i preparativi alla difesa dal male oscuro sono in corso da decenni.
La “Giornata Europea sulla Depressione” è celebrata in Provincia dal 2004 il primo ottobre. In questa occasione l “Alleanza Europea Contro la Depressione (European Alliance against Depression)” organizza una vasta campagna informativa sulla patologia più grave del mondo e sui possibili interventi. A questo proposito i Primari delle Psichiatrie istituiscono degli stand informativi negli Ospedali di Bolzano, Merano, Bressaone e Brunico, mettendo a disposizione degli opuscoli informativi ristampati grazie all’intervento di tutti i Rotariani dell’Alto Adige. Il progetto è sostenuto dall’Azienda Sanitaria, dall’Associazione dei famigliari, dall’Organizzazione di auto aiuto per malati mentali “Girasole” e da tutti i Rotary Club sul territorio.
Grazie all’ordine dei Farmacisti con il suo presidente Maximin Liebl in tutte le farmacie provinciali si potranno trovare gli opuscoli ai primi di ottobre.
In aggiunta verrà istituito presso l’Ospedale di Bressanone uno sportello sulla depressione attivo dalle ore 09:00 alle ore 12:00 con un utente esperto e dalle ore 14:00 alle ore 17:00 con il Primario Roger Pycha nella veste di psichiatra.
Nei paesi sviluppati circa il 5 % della popolazione adulta soffre di depressione, le donne corrono il doppio del rischio degli uomini. Nelle metropoli le depressioni sono ancora più frequenti: fino al 10 % degli abitanti ne sono colpiti. Ciò indica chiaramente che il fenomeno della depressione è anche collegato alla meritocrazia, al ritmo di vita frenetico, alla carenza di ambienti naturali e alle grosse pressioni sociali, a cui siamo esposti. Oltre a ciò, delle influenze ereditarie e delle esperienze traumatizzanti nell’infanzia giocano un ruolo importante nell’evolversi della patologia depressiva.
L’Organizzazione Mondiale per la Salute OMS ha individuato la depressione come la patologia che ruba al genere umano più anni di salute di qualsiasi altra malattia fisica o mentale. Il suo peso economico è enorme, i suoi costi risalgono all’1 % del PIL nei paesi sviluppati. E può colpire chiunque.
I due segni cardine della depressione sono tono dell’umore costantemente depresso e perdita completa di interessi e piaceri. I colpiti spesso perdono la loro forza decisionale e perfino la capacità di lamentarsi o di cercare aiuto. Altri sono estremamente irrequieti, tesi e pieni di sintomi fisici quali cefalea, mal di schiena, oppressione toracica, disturbi della digestione, vertigini e debolezza. Ma anche sintomi più rari come secchezza della bocca, disturbi visivi o perdita dei capelli possono indicare una depressione.
Gli elementi portanti del trattamento sono la psicoterapia, i medicinali antidepressivi e diverse misure sociali con uno spettro che va dai periodi di malattia alla partecipazione ai gruppi di auto-aiuto. La psicoterapia è guarigione tramite colloqui, esercizi e cambiamenti della prospettiva e richiede spesso molti mesi di cura. Più veloce è l’approccio con le medicine antidepressive che normalizzano entro poche settimane il livello energetico e l’umore. Spesso si ricorrono alle combinazioni di psico- e farmacoterapia per garantire sia un successo rapido sia un cambiamento persistente. In casi particolari anche la fototerapia, la privazione del sonno, la stimolazione magnetica, la cuffia a corrente continua o l’elettroconvulsione possono garantire delle guarigioni sorprendenti.
I primi punti di riferimento per malati di depressione sono i Medici di base, i Centri di Salute Mentale ed i Servizi Psicologici, nonché gli Psichiatri e gli Psicologi privati. In casi urgenti, se trattasi di patologie gravi e rischio di suicidio, ci si può rivolgere 24 ore su 24 ai Pronti Soccorsi degli Ospedali di Bolzano, Merano, Bressanone e Brunico presso i quali è istituito un servizio di reperibilità psichiatrica. Anche il supporto psicologico al telefono è ininterrottamente attivo sotto il numero 800101800.
Dopo due decenni di prevenzione intensa infatti l’Alto Adige eccelle in una statistica del Ministero alla Salute: L'Alto Adige ha una percentuale molto bassa di persone depresse tra gli intervisitati (3,6 % verso 5,9 media nazionale) e ha una forte ricerca di aiuto (il 75,3 %, media nazionale 64,7).
Negli anni si è saldata una rete preventiva funzionante che include i gruppi di automutuo-aiuto (AMA, tel. 0471 972375) dei pazienti stessi nonché dei loro familiari (Associazione parenti di malati psichici “Arianna” tel. 0471 262262), ma anche le linee telefoniche di sostegno: Young and direct (0471 1551551) per i giovani, telefono amico (02 23272327) per tutti i bisognosi.
Primario Dott. Roger Pycha, a nome della “European Alliance Against Depression” della Azienda Sanitaria dell’Alto Adige, e dei Rotariani altoatesini. Contatti per i mass media: 340 0763873